Devi sapere che la prima volta è sempre molto emozionante.
La tua“verginità” in materia è una
condizione molto favorevole Probabilmente sarai portato/a a me da un
pensiero ricorrente, o un dubbio che da tempo sorvola i tuoi pensieri.
Mi sembra importante e doveroso scrivere due righe sul discorso “aspettative del consultante” per poter fare un po’ di chiarezza su questa pratica, antica ma anche molto attuale, che si fa chiamare TAROLOGIA. La lettura tarologica è di tipo analitico, vale a dire che con un approccio molto psicologico, accompagnato da un ascolto empatico e scevro da giudizio, si cerca di interpretare quel che il tuo inconscio cerca di dirti da settimane, mesi, anche anni. Si tratta di fare un viaggio nel tuo passato, indagando quelle condizioni favorevoli o conflittuali che hanno delineato le strade che stai percorrendo oggi. Ognuno di noi arriva nel mondo con un’identità autentica, poi dai primissima anni di vita questa viene modificata dalle eredità culturali e familiari, presenti in ogni clan familiare. Io dico spesso che siamo tutti “nevrotici”. In psicologia classica si usa il termine “nevrosi” per designare quello stato di sofferenza psico-emotiva che si prova nel momento in cui i reali e autentici bisogni a diversi livelli (mentale, fisico, sessuale..) non vengono appagati e che non riescono a manifestarsi in altro modo. Sono una grande sostenitrice degli studi sulla psicosomatica: credo che i malanni e i disagi psicologici siano la manifestazione fisica dei mali dell’anima.
cieli. Forse non
avresti mai pensato di parlarne con una tarologa, e forse non conoscevi nemmeno
questo metodo. Mi sembra importante e doveroso scrivere due righe sul discorso “aspettative del consultante” per poter fare un po’ di chiarezza su questa pratica, antica ma anche molto attuale, che si fa chiamare TAROLOGIA. La lettura tarologica è di tipo analitico, vale a dire che con un approccio molto psicologico, accompagnato da un ascolto empatico e scevro da giudizio, si cerca di interpretare quel che il tuo inconscio cerca di dirti da settimane, mesi, anche anni. Si tratta di fare un viaggio nel tuo passato, indagando quelle condizioni favorevoli o conflittuali che hanno delineato le strade che stai percorrendo oggi. Ognuno di noi arriva nel mondo con un’identità autentica, poi dai primissima anni di vita questa viene modificata dalle eredità culturali e familiari, presenti in ogni clan familiare. Io dico spesso che siamo tutti “nevrotici”. In psicologia classica si usa il termine “nevrosi” per designare quello stato di sofferenza psico-emotiva che si prova nel momento in cui i reali e autentici bisogni a diversi livelli (mentale, fisico, sessuale..) non vengono appagati e che non riescono a manifestarsi in altro modo. Sono una grande sostenitrice degli studi sulla psicosomatica: credo che i malanni e i disagi psicologici siano la manifestazione fisica dei mali dell’anima.
Gli episodi
traumatici, passando attraverso il corpo nei nostri centri “emozionali” (la pancia,
il cuore, i nervi ecc.), si radicano infine nell’inconscio, che li riceve in
modo primitivo, catalogandoli secondo il suo linguaggio. Le esperienze vissute
e talora “ereditate” costruiscono nelle nostre parti profonde delle sofferenze.
Nel momento in cui questo accade, avvengono degli “ancoraggi” a livello
sensoriale e mediante il linguaggio. Ecco allora che l’inconscio rivive
infinite volte questi traumi, riceve e trasmette al corpo moniti, divieti,
timori. Nella vita reale siamo
letteralmente prigionieri di pensieri bloccanti che ci influenzano nelle
scelte, che da libere diventano vincolanti.
Questi conflitti originano da vissuti personali ma anche da
qualcosa che è stato vissuto da chi ci precede, i nostri genitori, dai nostri
antenati, dal nostro gruppo sociale di appartenenza, dalla cultura stessa,
allargando il raggio dall’umanità nei secoli; si parla in questo caso di “inconscio
collettivo”.
Ed ecco che i Tarocchi, riportati in vita dal passato e
analizzati da studiosi come Alessandro Jodorowsky, ma non solo, si offrono a
noi come sorprendenti strumenti di “collegamento” tra il nostro inconscio
personale e il “simbolico collettivo”. Jung fu il primo a parlare di “archetipi”,
quei simboli che tutti noi condividiamo a livello inconscio e che rappresentano
dei contenuti quali la vita, la morte, il maschile, il femminile..
I Tarocchi riflettono ciò che
a livello inconscio appartiene a tutti noi. La scelta delle carte, che avviene
apparentemente in modo contingente, è pilotata da stimoli che vanno al di là
della coscienza. In una lettura tarologica, al di là del metodo usato, che
dipende dalle tecniche apprese e dalla creatività del tarologo, ogni Arcano riflette dei significati
archetipi di portata molto ampia, dai quali
emergono molteplici interpretazioni. Sta alla coppia tarologo/consultante trovare insieme i
simboli che favoriscano un dialogo pulito tra i conflitti inconsci e la presa
di coscienza necessaria per districare i nodi che ci impediscono di realizzare
e di realizzarci.
Al di qua delle spiegazioni, credo valga la pena provare a
tuffarsi in questo dialogo e farsi affascinare dal viaggio più bello di sempre,
la nostra vita dalle origini ad oggi…